top of page

I punti cardine

L’Università è una comunità dove didattica, studio, ricerca e terza missione si intersecano quotidianamente in una pluralità di azioni e relazioni. Come tale, ha la responsabilità sociale e culturale di creare e condividere conoscenza, di formare competenze e promuovere il progresso scientifico e umano della società in cui opera. Saper far fronte alle responsabilità e alle criticità imposte dalle circostanze in modo resiliente farà sì che la nostra Università sia volitiva nella quotidianità e innovativa nella progettualità, dunque un’Università di valore.

​

I punti cardine che illustro di seguito sono le pietre angolari del faro che illumina l’Università, nella consapevolezza che nessuno è un’isola a sé stante e che ciascuno è interdipendente dagli altri. Si tratta, pertanto, di principi che si sviluppano poi nelle diverse sezioni del mio programma di mandato.

 

LA RETTRICE, UNA GUIDA PRESENTE E ATTIVA

 

Mi impegno a dialogare costantemente con il personale docente e tecnico-amministrativo e con la comunità studentesca, operando in sinergia con la Direttrice/il Direttore Generale e con tutta la compagine accademica, ciascuno nel rispetto degli altri. Mi impegno inoltre a essere regolarmente presente nelle varie strutture dell’Ateneo – Dipartimenti, Centri, Unità – raccogliendo osservazioni e proposte, al fine di incrementare la trasparenza, la partecipazione e il legame tra governance e comunità universitaria. Dialogherò in modo costruttivo con il governo locale, regionale e nazionale e lavorerò nella Conferenza delle Rettrici e dei Rettori garantendo la presenza del nostro Ateneo in tutti i processi decisionali. Mi impegno a supportare al massimo le diverse azioni necessarie per rendere il nostro Ateneo un protagonista del domani, a cominciare dai tre pilastri della Didattica, della Ricerca e del Public Engagement.

 

INTERNAZIONALIZZAZIONE A TUTTO CAMPO

​

L’internazionalizzazione della ricerca richiede supporto al personale docente e ricercatore per la partecipazione a bandi competitivi europei e per garantire opportunità di carriera per ricercatrici e ricercatori con un profilo internazionale, assicurando l’accesso a infrastrutture all’avanguardia e un ambiente accademico stimolante. Inoltre, potenziare l’internazionalizzazione della didattica significa incentivare l’istituzione di doppi titoli e titoli congiunti e sostenere la creazione di percorsi formativi internazionali, ma anche creare hub in collaborazione con università estere e implementare progetti didattici innovativi, promuovendo la partecipazione a consorzi e alleanze. Infine, il potenziamento dell’attrattività può costituire un valido strumento per contrastare gli effetti del calo demografico sulla domanda di formazione.

 

INCLUSIONE, PARITÀ DI GENERE E VALORIZZAZIONE DELLE DIVERSITÀ

 

Credo nel valore delle diversità e nella convivenza delle differenze, nel rifiuto di discriminazioni, pregiudizi e violenza di genere, perché proprio l’Ateneo ha un ruolo e una responsabilità fondamentali per la creazione di una società sempre più inclusiva. Mettere l’inclusione al centro significa anche riconoscerla come tema trasversale che interessa ricerca, didattica e terza missione, favorendo lo sviluppo di sinergie interdisciplinari, sviluppando collaborazioni con diverse realtà protagoniste in questo ambito a livello locale – con particolare riferimento alla città di Verona –, nazionale e internazionale.

È fondamentale promuovere nel nostro Ateneo un virtuoso bilanciamento tra vita privata e lavoro o studio e perseguire a livello istituzionale un equilibrio di genere negli organi decisionali dell’Ateneo. Occorre riservare un ruolo cruciale nelle strategie di Ateneo – nella ricerca, nella didattica e nella terza missione – all’attività di formazione rivolta al personale docente, tecnico-amministrativo, CEL e comunità studentesca e alle iniziative di contrasto agli stereotipi e di lotta alla violenza di genere. Contestualmente occorre anche potenziare le misure per la tutela della libertà accademica e a sostegno di studiose e studiosi che vivono situazioni di discriminazione.

 

SOSTENIBILITÀ E BENESSERE DELLA COMUNITÀ UNIVERSITARIA

 

Gli spazi destinati alla comunità universitaria sono indispensabili per difendere il valore dell’Università come luogo di incontro tra le persone. Occorre investire in nuovi spazi di studio e di aggregazione, potenziando anche la presenza di zone verdi e aree attrezzate all’aperto. Parallelamente, dobbiamo valorizzare gli spazi esistenti nel segno della sostenibilità energetica e ambientale, attraverso politiche energetiche intelligenti negli edifici meno recenti, il ricorso sempre maggiore alle energie rinnovabili e il potenziamento del verde negli ambienti interni. Infine, occorre implementare un piano di mobilità sostenibile attraverso nuovi accordi e convenzioni.

Il miglioramento costante della qualità della vita universitaria è una condizione irrinunciabile per lo sviluppo del nostro Ateneo. Il rispetto di tutte le persone e il benessere della comunità di UNIVR nelle diverse componenti sono fondamentali, così come la promozione di iniziative per la sostenibilità sociale e il sostegno alla persona per la conciliazione vita-lavoro, anche attraverso il “lavoro agile”.

 

IL RUOLO STRATEGICO DELLA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA NELL’ATENEO E NEL SISTEMA SALUTE

 

L’area medica del nostro Ateneo nelle sue principali anime – clinica, pre-clinica e traslazionale – rappresenta il punto di riferimento imprescindibile per la formazione dei professionisti della salute, in stretta collaborazione con l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata (A.O.U.I.). Il prestigio scientifico e professionale della nostra area medica – e di riflesso di tutto il nostro Ateneo – passano anche attraverso il rafforzamento delle relazioni con i vertici della Regione Veneto e con il Ministero della Salute. Per la piena realizzazione di quanto indicato, occorre che alla Facoltà di Medicina sia garantito tutto il supporto necessario dalla Rettrice e dalla compagine governativa dell’Ateneo, assicurando al meglio il ruolo strategico che la Facoltà ha in riferimento all’interfaccia con l’A.O.U.I.

Occorre rafforzare il coordinamento tra le strutture di governo dell’A.O.U.I. e dell’Università per una cooperazione più fluida, favorendo una razionalizzazione e un incremento delle risorse per la ricerca biomedica, e semplificando le procedure amministrative. In tal modo si incrementa anche il dialogo tra Direzioni delle Scuole di specializzazione e A.O.U.I. e si potenziano iniziative di collaborazione trasversale per la realizzazione di progetti in condivisione.

Nella consapevolezza che la Medicina è fatta di scienza e di contatto con le persone, è indispensabile anche incrementare a vari livelli le attività di disseminazione scientifica sul territorio, sensibilizzando e formando l’opinione pubblica sul benessere psico-fisico delle persone e della comunità tutta.

bottom of page